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MAXXI

AFTER US
Un progetto di Fondazione In Between Art Film
A cura di Julian Rosefeldt
3 – 14/02/2021

Identità e alienazione, nostalgia e memoria, populismo e verità: una diagnosi poetica ma acuta del presente suggerisce una prospettiva malinconica sul futuro, in un’epoca After Us, dopo di noi.

La vita sulla terra sta cambiando a una velocità senza fiato, con conseguenze ambivalenti: l’ampliamento dell’accesso a un mercato globalizzato ha facilitato la crescita della classe media negli ex paesi del Terzo mondo e ha permesso a un numero crescente di esseri umani di sfuggire alla povertà. D’altra parte, la globalizzazione e il turbo-capitalismo si accompagnano a un divario crescente tra ricchi e poveri, con conseguenti guerre civili e migrazioni di massa. Le tecnologie digitali e i social media offrono un migliore accesso alla comunicazione e all’istruzione a coloro che erano precedentemente isolati, ma hanno anche creato nuovi fenomeni come l’odio e le diffusione di false notizie.

Gli artisti hanno percepito questi sviluppi inquietanti da molto tempo. Guardano – a volte da una prospettiva odierna, altre volte da un futuro immaginato lontano – all’Antropocene, o meglio: al Capitalocene, poiché l’aumento della portata e della velocità del cambiamento ambientale è originariamente emanato dal concetto di capitale e da un concetto di crescita che esclude la maggior parte dell’umanità e riduce la maggior parte degli umani al ruolo di semplici consumatori.

Le opere sono state selezionate della collezione dell’archivio della Fondazione In Between Art Film di Beatrice Bulgari e mostrano una diagnosi poetica ma acuta del presente, suggerendo una prospettiva malinconica sul futuro, in un’epoca dopo di noi (After Us). Gli artisti in questa selezione di opere video si concentrano sui problemi e sui fenomeni del nostro tempo quali migrazione, perdita e sfollamento; identità e alienazione; nostalgia e memoria; controllo e sorveglianza; populismo, verità e manipolazione.